Critica letteraria (Letras de Tango, libro)

PREMIO LETTERARIO DI CASALGUIDI DI SERRAVALLE

“…chi scrive vede tutto dall’alto senza giudicare e come Dio provvede, in tal senso richiama l’Ariosto. Il libro si e’ classificato al secondo posto e non al primo perche’ l’autrice usa parolacce ed e’ un po’ troppo maliziosa.”
La giuria

TRASMISSIONE RADIOFONICA la luna e i falo’

“…e’ un libro che richiama Bukowski per lo stile e il contenuto”

PREMIO LETTERARIO IRIDEARTECULTURA
(Cava de Tirreni)
All’interno di quella vera e propria “odissea di pidocchi” che e’ la sua raccolta lETRAS DE TANGO, Ivana Brigliadori sa rappresentare con ironia non solo l’esperienza dell’amore, unico talismano in grado di colmare il grigiore della solitudine, ma anche l’angoscia di amare e non essere amati , utilizzando, in un susseguirsi di versi sincopati a rima baciata , il turpiloquio e lo sberleffo, ma come profonda esigenza di pulizia morale e richiesta d’altro
[Fabio Dainotti]

PREMIO LETTERARIO IL SAGGIO
“Letras de tango” ecco un libro che ti avvolge, ti rapisce, ti sconvolge, ti tiene sveglia, ti stuzzica.
Se lo inizi lo devi finire, curiosa di sapere chi incontrerai nella pagina successiva.
Personaggi estremi quelli di Ivana Brigliadori, che fanno parte della vita, di quella che fa male al cuore e ti viene voglia di tirarli fuori da quel libro quei personaggi, di nasconderli, di proteggerli, come nella poesia “I miei genitori”, dove la donna che scrive ha tanta forza da raccontare quanto e’ grande e nauseabondo il dolore del ricordo. O ancora in “Ultimo tango”, la donna che vede i suoi sogni frantumarsi in un’unione che si rivela diversa da quella desiderata, alla fine reagisce alle tante violenze e mortificazioni con un gesto estremo. In quell’ultimo tango quasi si legge la liberazione di tutte le donne soffocate e maltrattate che se vogliono, con un battito di ali, possono tornare a volare, liberandosi di chi le ha incatenate ad una vita squallida e orrenda. Oppure leggendo “George” vorresti accarezzare quel figlio anormale che aspetta nella sua fredda stanza d’istituto che la mamma da lassu’ scenda:”…la notte lei rinuncia al Paradiso / per venirmi a consolare / solo in sogno lo puo’ fare / questa notte sul mio letto / ho messo un fiore …” E dopo essersi scontrato con la realta’ della vita, nel caos di una discoteca, dove le mille luci gli ricordano”…sinistri alberi di Natale ” ecco che gli viene voglia di ” far volare le mie amiche coccinelle” in una conclusione dolcissima e triste. Ma la vera conclusione sta in quella poesia di tre righe , forte, dura, “La mia bara”[…]
[Vitina Paesano]

Rivista ALBATROS
Passione e Poesia
Il tango, la passione, la musica e la poesia in Ivana Brigliadori.
dal suo primo libro “Letras de Tango” di Roberto Furcillo

Sono stato attratto dal titolo “Letras de Tango”. Tango, è una delle mie parole chiave. Sulla prefazione leggo: “Letras de Tango di Ivana Brigliadori è un’opera che colpisce, stupisce, commuove e scandalizza, che si legge come fosse un racconto e si ascolta come fosse musica, poesia, canzone….”.
Accidenti! Ingredienti intriganti messi in un unico libro.
Vado avanti, m’attizza. M’immergo nella lettura.
La lettura diviene un rotolare, come la pietra sul declivio. Prima ruzzola lenta, incerta; poi, per la pendenza prende velocità e incomincia a saltare sul pendio sempre più ripido.
Diavolo, dove andrà a finire?
M’immedesimo e come la pietra, rotolo anch’io.
Le pagine scorrono sotto l’occhio. Mi ritrovo come un aereo al decollo, e poi al massimo della corsa… mi stacco da terra e mi libero in volo.
Accidenti! Sono in volo.
Letras de Tango, ha i canoni di una pièce teatrale.
Il sogno incomincia, è quasi tangibile, le parole mi si schiacciano addosso come uno scudiscio, mi segnano la pelle. Parole, musica e bestemmie, le assumo a bocca aperta, tutto preso. La mente assorta, persa. Eccomi nella vecchia balera quasi alla fine del porto di Mar del Plata. Risate sguaiate, come schiocchi di frusta, scarpacce impolverate di uomini rudi dalle mani callose, femmine dalle tette abbondanti, osti bisunti tra brocche di vino annacquato, venduto per genuino. La puttana ancheggia invitante in cerca dell’ennesima botta, sinuosa, accenna passi di tango per resuscitare al sesso morti apparenti.
Vite a luci rosse! Macchè!
Vite consunte, consumate dalla fatica quotidiana e dalla noia, anche quando il giorno appena nato è già pregno di sudori, di umori. I suoni andanti, sincopati, segnano le ore. I muri delle case, quelli ad angolo in ombra, sono già intrisi di piscio.
La morte, sorniona, gironzola come la gatta di quartiere, la osservo mentre si gratta l’orecchio con la zampetta e attende. A chi avrà segnato il destino? Poi, furtiva sguscia dietro il muro, la nera. La morte, segna l’esistenza di eroi maldestri, sciagurati, ubriaconi sfortunati, viandanti occasionali, illusi innamorati. Il luogo oltre la vita è sempre ambito nei versi di Ivana Brigliadori, a sottolineare i limiti della vita, che a volte, è più miserevole di ogni miseria umana, ma, come un fato già segnato, bisogna comunque tracciare il percorso. Consapevole della fine, come destino segnato, la prosa poetica di Brigliadori scorre come su un pentagramma, a tratti aleggiano note sguaiate, a tratti suoni cupi come una lama che violenta la carne e la lacera, fino ad anticipare il tempo della tragedia. Il tango è il trait-d’union, metafora del sogno, è l’elemento che nel suo esser brioso eleva il corpo e la mente a mezz’aria, come sospesi. L’immaginazione segna un altro destino nell’attesa di un nuovo giorno.
Un sax tenore accenna “Historia de un Amor”, lo sento poco lontano, la mia guancia si schiaccia sul vetro della finestra e sbircio tra le foglie di platano. Ecco laggiù, una coppia gitana con il suo carrellino, avanzano, la base musicale ad alto volume. Sorridono col naso per aria. Per loro, quella musica è pane…..
Affondo la mano in tasca, un euro …. Apro la finestra. Mi vedono e sorridono comprendono e ringraziano. Ecco un’euro, è per voi ….. per vivere!
Come sarebbe bello il mondo se tutti potessero ballare. Furtiva, mi scorre una lacrima, si ferma sull’angolo del labbro, che, ancora leggermente freme.

” …e’ un libro divertentissimo e intrigante, delizioso per grazia, ironia, inventiva”
Roberto Casalini CASA EDITRICE IL PONTEVECCHIO

“Letras de tango” premiato con medaglia d’argento e diploma d’onore. …Il volume con versione a fronte in spagnolo, colpisce per le suggestioni forti, fatte di rabbia e delusioni, nostalgia e voglia di vivere. Il ritmo implosivo finisce per trascinare come un tango, perchè dietro alla musicalità, dalle interruzioni brusche,c’è un mondo di personaggi innamorati ma maldestri, eroici ma illusi.
Quasi a rimarcare il costante smarrimento umano.”
PREMIO NAZIONALE DI ARTI LETTERARIE